lettera in tempo di Virus
carissimi alunni,
La prima settimana di scuola chiusa ha portato con sè la sorpresa di ritrovare un virus, nato così lontano, alle porte di Milano, come se fosse pronto a prendere d’assedio la nostra città. La sorpresa era accompagnata da ansia e preoccupazione per qualcosa che non si conosce.
Così piccolo da non vedersi e così grande da spaventare tutti.
La notizia della scuola chiusa sicuramente ha creato in voi tutti anche un sussulto di gioia. In fondo una settimana di vacanza quando in programma c’era una mitragliata di verifiche per chiudere il quadrimestre ti porta a pensare che in fondo un virus così quasi quasi me lo faccio amico.
La seconda settimana inizia in maniera diversa. La Preoccupazione continua ma durante questa settimana abbiamo imparato anche a conoscere questo nuovo inquilino. Leggiamo così nei volti degli adulti accanto all’ansia per qualcosa che mette a rischio la nostra salute, nascere anche il coraggio che non sarà un virus “made in Cina” a sconfiggere il genere umano.
La gioia per la scuola chiusa questa volta lascia il posto alla noia.
Un po’ di riposo è sempre gradito ma ora le mattinate si fanno lunghe, a casa, da soli, i più fortunati con i nonni ma anche i nonni hanno i loro ritmi e al decimo “va bene nonno arrivo” comincia a mancarti l’aria.
E’ proprio questa noia la novità di questa settimana.
Prima di tutto non giudichiamola, è un’emozione come le altre e anche se non è tra le più piacevoli ha anche lei tanto da insegnarci. Impariamo a dire “sento noia” ed evitiamo di lasciarci cadere nell’errore di dire “sono annoiato”.
Siamo sempre molto di più della noia che sentiamo, non dimentichiamocelo.
La noia nasce semplicemente dal sentirci soli.
Possiamo sperimentare la solitudine per un determinato periodo, possiamo anche cercarla e gustarla in certe occasioni ma quando questa è imposta non l’accettiamo perché di fatto non siamo fatti per vivere soli.
La noia ci ricorda che abbiamo bisogno di relazioni tanto quanto di ossigeno per respirare.
Siamo relazioni e viviamo di relazioni.
I compagni di classe, tutti insieme dai più simpatici ai più pesanti, da quelli belli a quelli imbruttiti, tutti insieme sono parte indispensabile della mia vita, la riempiono. Ecco allora che ci sono giornate di scuola che torno a casa con il cuore in gola perché qualcuno si è accorto di me e giornate in cui vedo tutto nero, ma tutto non è mai noia perché è vita.
Momenti di difficoltà possono essere visti come momenti di crisi o di opportunità, ciò che cambia non è la realtà ma è come guardiamo la realtà stessa che cambia intorno a noi.
La noia che sperimento in maniera forzata mi aiuti a ritornare a scuola più consapevole che “ho bisogno degli altri” di ognuno e di ciascuno, nessuno escluso.
La noia che sperimento mi aiuti a ritrovare il valore di crescere accanto ad altri, di imparare da loro, ad essere meno autoreferenziale, più attento a coloro che la vita mi ha messo accanto.
La noia che sperimento aiuti i più forti a capire che è bello mettersi al servizio degli altri.
La noia che sperimento aiuti i più deboli a capire che è bello trovare aiuto e forza dagli altri.
Se tutto ciò mi avrà aiutato a leggermi dentro, anche questo tempo forzato a casa sarà stato un tempo educativo prezioso.
il tuo prof di religione