Campagna di Solidarietà

Abbiamo terminato le nostre tre settimane di Solidarietà. Un grande GRAZIE a tutti i ragazzi in particolare gli alunni di terza che hanno distribuito tutti gli alimenti che abbiamo raccolto.

Ho imparato molto dalla campagna di solidarietà, per esempio che i problemi della povertà e del bisogno sono molto vicini a noi, al contrario di come pensavo poco tempo fa. Mi ha colpito molto il fatto che le persone che venivano a prendere il cibo sorridevano, cosa che non mi sarei mai aspettato, vista la loro difficile situazione. Da questa esperienza ho imparato molto, e credo che regalerò qualche sorriso in più alle persone che vivono queste situazioni, e cercherò di aiutarle in qualunque modo possibile. (J.C.)

Della campagna di solidarietà mi ha colpito molto lo spreco del cibo , esempio il pane che bisognava buttare era tantissimo, ma è stato bellissimo aiutare le persone più povere, da questa esperienza io ho capito per prima cosa che non bisogna sprecare il cibo perché c’è gente che non si può permettere tutto il cibo che noi buttiamo;poi che bisogna essere solidali perché non costa niente ogni tanto dare da mangiare a gente che ne ha più bisogno, magari noi possiamo evitare di comprare cibo-spazzatura e comprare del cibo anche che costa poco dandolo alle persone più povere. (G.P.)

solidarietà:

DAL VOCABOLARIO: Un reciproco sostegno. La solidarietà è un sentimento di fraternità che nasce dalla consapevolezza di un’appartenenza comune e dalla condivisione di interessi e di fini, e trova espressione in comportamenti di reciproco aiuto e di altruismo. La solidarietà può instaurarsi tra i membri di un particolare gruppo sociale ma può essere anche un sentimento di fratellanza universale.

DAL VANGELO: Lc 9,12-13: 12 Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla, perché vada nei villaggi e nelle campagne dintorno per alloggiare e trovar cibo, poiché qui siamo in una zona deserta». 13 Gesù disse loro: «Dategli voi stessi da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente».

con una doppia lettura possibile

DATEGLI DA MANGIARE VOI STESSI: “voi stessi” come complemento oggetto di MANGIARE. Siamo noi che con il nostro agire diventiamo cibo che sfama i bisogni del mondo.

VOI STESSI DATEGLI DA MANGIARE: “voi stessi” come soggetto di DATEGLI. Gesù ci invita ad essere protagonisti di un cambio di mentalità, ci invita a sporcarci le mani a metterci in gioco.