articolo pubblicato sul Giornale di Seregno il 1/5/18
articolo pubblicato su Il Cittadino del 5/5/18
L’istituto dei Fratelli Maristi “adotta” la scuola marista di Aleppo
Mese di maggio dedicato alla preghiera mariana con un pensiero speciale rivolto alla Siria
Insieme a Maria a sostegno della Siria. L’istituto Fratelli Maristi di Cesano Maderno, dall’infanzia alla secondaria di primo grado, vivrà un mese di maggio decisamente intenso. Con un pensiero speciale rivolto alla scuola marista di Aleppo, i cui piccoli alunni stanno vivendo il dramma della guerra civile. Nei momenti di preghiera del mese di maggio gli studenti, dai più piccoli ai più grandi, si ricorderanno dei loro coetanei in Siria: saranno proiettate alcune foto simboliche, tragica testimonianza del difficile momento che sta attraversando il piccolo Paese del Medio oriente. Sono molto toccanti le testimonianze dei maristi in Siria, in particolare da fratel George Sabe: “Un grande vuoto si è stabilito nella vita dei giovani – scrive – C’è un bisogno di scappare, di andare altrove. Perché vivere? Perché lottare per il futuro? Perché agire, quando tutto sembra distruzione e disperazione?”. Interrogativi, da cui è possibile intuire le sofferenze profonde del popolo siriano. Senza dimenticare che la povertà del Paese è enorme e i maristi blu, come vengono chiamati i Fratelli Maristi in Siria, si prodigano come possono. “Ci sono quartieri periferici di Aleppo che subiscono quotidianamente attentati da parti di fazioni armate, tutti i giorni viviamo sotto minaccia – prosegue fratel George – Continuiamo ad aiutare con i viveri, la distribuzione dell’acqua e del necessario quanto chiedono il nostro sostegno”. Una situazione che vede tra i più colpiti proprio i più deboli: bambini, donne e anziani. “Ognuno è stato colpito non solo nelle privazioni materiali, ma nel modo più intimo – conclude fratel George – O scegliamo insieme di costruire un mondo di pace, o perderemo tutti, senza eccezioni, la nostra dignità umana”. La scuola marista di Cesano continuerà a seguire e a partecipare alla tragica situazione della Siria per potere “dare voce a chi non ha voce” ricorda il preside fratel Giorgio Banaudi.
(a cura della prof. Chiara Anghilieri, referente per la comunicazione)