Combattere la mafia si può: la toccante testimonianza
di Marisa Fiorani
In occasione della giornata del 21 marzo, a ricordo delle vittime innocenti della criminalità, gli alunni di seconda e terza della scuola media Fratelli Maristi hanno incontrato venerdì 23 marzo, nella sede dell’istituto di via San Carlo a Cesano Maderno, Marisa Fiorani, madre coraggio che ha portato la propria testimonianza di famiglia vittima di mafia. Una donna che oggi gira l’Italia, grazie all’associazione Libera di don Ciotti, per raccontare ai ragazzi che combattere la mafia non solo si può, ma è un dovere personale di ciascuno.
La storia di Marisa è emblematica. Nel 1968 aveva scelto di abbandonare il marito violento e di portare con sé a Mesagne, in Puglia, le tre figlie, facendo di tutto per farle crescere nel miglior modo possibile. Marcella era la sua secondogenita e alle scuole medie era tra le prime della classe. Si iscrisse all’istituto Magistrale e al secondo anno una sera non tornò a casa. La ritrovarono due giorni dopo, completamente fatta di eroina. La Sacra Corona Unita, la terribile mafia pugliese, decise di eliminarla, poi, perché voleva parlare e collaborare con la giustizia. La lapidarono in un bosco di contrada Lucci, alla periferia di Brindisi, 26 anni fa.
I ragazzi sono rimasti particolarmente colpiti dalle sue parole. “Mai abbassare la testa di fronte alla mafia – questo il messaggio della mamma coraggio – Bisogna avere il coraggio di denunciare. Sempre”.
L’iniziativa contribuisce al percorso sulla legalità che le classi stanno affrontando nel corso dell’anno scolastico. Incontrare persone significative è un modo di “imparare” che tocca non solo la mente, ma le emozioni e il cuore dei ragazzi, perché così è la vita, che si trasmette sicuramente meglio da cuore a cuore.
Ecco una semplice carrellata di immagini dell’incontro con Marisa Fiorani