Paritaria: perché chiedere “per favore” se è un diritto?

Era da tempo che ci stavamo pensando; dedicare un po’ di spazio ad un tema che, per le nostre scuole paritarie, è decisamente importante e cruciale. Lo diciamo sempre, ad ogni Open Day e ad ogni colloquio con le famiglie che chiedono informazioni sulla nostra scuola. In Italia il sistema scolastico è formato dalle scuole statali e da quelle paritarie.
Che a dispetto del nome, però, di “paritario” hanno ancora poco. A cominciare dallo scoglio più evidente, quello dei costi della retta.
Ci portiamo dietro gli steccati e le incomprensioni di anni, dall’unità d’Italia alle clausole della Costituzione. E chi ne fa le spese, ovviamente, sono i ragazzi e le famiglie.
Sapete bene che non ci piace il termine “scuola privata“, perché le parole hanno sempre un peso e un background culturale che possiamo condividere o meno, ma difficilmente possiamo cambiare di colpo. Siamo una scuola pubblica, ci muoviamo nel campo dei diritti primari delle persone, non nel settore delle aziende…E allora, ogni tanto, rilanciamo alcuni articoli, alcune idee che servano a conoscere meglio il problema e a fare scelte più consapevoli.
Perché il problema di fondo è la discriminazione che si attua nei confronti di chi la vorrebbe veramente una libertà di scelta, su temi importanti come quello dell’educazione dei figli.
Perché non è onesto chiedere “per favore” quello che è invece un diritto.

Pensiamo che il dibattito sia oggi abbastanza vivace, aperto e trasversale alle diverse esperienze e idee politiche. Persino la Ministra Fedeli lo ha affrontato con verve insolita e senza pregiudizi. Crediamo che i genitori delle scuole paritarie debbano essere i più informati su questo campo.

Giusto per rinfrescarci le idee, riproponiamo il video che illustra la situazione attuale delle scuole paritarie in Italia. Si parla di costo standard. Ne riparleremo presto.