Aprile, il mese bello, così mi piace immaginarlo, e la bellezza è tutta da contemplare nelle piccole, delicate e meravigliose immagini di vita che la natura ci dona.
Forse ho commesso sacrilegio. O forse no, visto che è un rituale d’amore.
Ho fatto “m’ama non m’ama” con una margherita, anzi due.
Mi spingeva la curiosità bambina, o forse sarebbe più veritiero dire adulta, di conoscere. Scioccamente mi ha assalito la curiosità di sapere quanti petali ha una margherita. Perché anche tu non compia tali sacrilegi, sappi che sono quaranta, petalo più, petalo meno.
Subito dopo mi ha preso un male lì, dove si posa il dolore, vicino allo sterno, come un peso. E’ il dolore che ti abita quando ti dicono che babbo natale non esiste, o quando ti rendi conto di aver pronunciato parole che feriscono qualcuno per la tua leggerezza.
Scusatemi, piccole meraviglie, microscopici soli luminosi. Potrei inventarmi scusanti tipo: siete migliaia solo in pochi metri, che ne è di un paio in meno? Ma ricadrei nella stupidità più subdola. E dunque non mi resta che promettere di non farlo mai più, almeno per questa stupida curiosità!
Meglio godersi la vostra bellezza, la perfezione che noi ci sogniamo di raggiungere, identica a quella degli ‘occhi di Maria’, almeno così ho imparato a chiamarli quei fiorellini piccoli con quattro petali a quadrifoglio azzurri, o accarezzare gli occhi col giallo tenue e delicato delle primule incastonato nei loro cinque petali, o innamorarsi del bacio delle mie amate violette.
E’ primavera, la stagione più bella, quella della rinascita, dell’iniziazione, della potenza della vita che esplode, che sa solo esplodere incurante di tutto. Il sole gioca con le nuvole, la terra col calore e il colore, ed io? Mi concedo il tempo per passeggiare, per inspirare la vita che vive, per ubriacare gli occhi.
Ma perché mi faccio domande? Ha senso chiedersi perché? Forse è più intelligente semplicemente esserci, come i fiori. Forse ogni domanda è quell’insana tentazione di trattenere qualcosa per sé. Forse basterebbe trattenere un briciolo di luce, quel tanto che basta per il giorno da vivere. Forse che si!
Che sia la più bella primavera della mia vita, della tua vita!
fra Giorgio Bonati
Ci uniamo, in punta di cuore, alla straordinaria arte poetica di Alda Merini e alla meravigliosa semplicità delle parole di fra Giorgio Bonati, per augurare quanto di meglio si possa vivere, e vivere davvero, a tutti gli alunni e agli adulti della comunità educante che compiono gli anni nel mese bello, il mese di aprile 🙂
6 aprile – Federico Borghi 2B, Luca Mangiardi 2A,
6 aprile – Massimo Schipilliti 2B e Cristina Ramelli “super bidella”
9 aprile – Tamerat Clavenna 1A
13 aprile – Lorenzo Ribello 2A
16 aprile – Emanuele Rinaldi 1A e Stefania Spinello 3B
17 aprile – Auora Piaser 2A
18 aprile – Laura Belllofatto 1B
20 aprile – Camilla Plebani 2A
22 aprile – Alessandro Bodini 1B
28 aprile – Nicole Scicolone 1A
30 aprile – Manuel Gioia 2B