Un cambio imprevisto: un saluto al prof. Gabriele

Lunedì mattina gli alunni della sez. B hanno avuto una insolita novità. Invece dell’unico docente, prof. Alessandro Gabriele, in classe sono entrati anche il Preside e la prof. Michela Iovenitti, che collabora con noi da tempo (prima come docente e poi come incaricata dello studio assistito del martedì).  Cosa è successo? Che novità è questa?

Una novità che purtroppo non è raro incontrare, soprattutto in questi tempi di “buona scuola” e di assunzioni a ritmi imprevedibili da parte della scuola statale. Chi ne fa le spese è proprio la nostra scuola paritaria… In pratica, il prof. ha dovuto fare una scelta difficile per non perdere una di quelle occasioni che difficilmente ritornano. E rifiutarla, lo capiscono bene i genitori che sanno quanto sia difficile oggi trovare occupazione, non gli era possibile. E questo è avvenuto tutto molto in fretta; troppo per poter prevedere un cambio più graduale.

Come scuola abbiamo pensato che introdurre una figura del tutto nuova, per un periodo che ormai si va concludendo (stiamo tutti aspettando il rientro della prof.ssa Caimi e non mancano che poche settimane), sarebbe stato poco proficuo per gli alunni (ma anche per l’ipotetico nuovo docente), considerando che siamo ormai in vista della valutazione quadrimestrale.

La disponibilità della prof. Iovenitti ci ha permesso di affrontare questo cambio imprevisto in modo meno brusco, e di questo gliene siamo grati.

Così come siamo grati, di cuore, al prof. Gabriele, che ha passato quasi un anno con noi, ha dovuto superare inizialmente momenti non facili ma si è veramente inserito in modo professionale, convinto e positivo nel nostro staff, collaborando con entusiasmo e passione. A lui il nostro grazie e il nostro augurio per una serena continuazione del suo impegno come docente. Il nostro sostegno marista lo accompagnerà.

E intanto lui ci ha già ricordato che sabato 23 sarà presente alle gare di matematica, come previsto e cercheremo ovviamente il modo e il momento migliore per fargli sentire da vicino il nostro grazie, sia come docenti che come genitori.