LAB: I misteri del Palazzo Borromeo…

I MISTERI DEL PALAZZO BORROMEO…

La volontaria Raffaella Plano, dell’associazione amici del Palazzo Borromeo, ha concesso a noi ragazzi del laboratorio di giornalismo della scuola fratelli Maristi di Cesano  un’intervista che ci ha permesso di scoprire molti segreti sullo storico palazzo.

Questo edificio è stato ideato da Bartolomeo III Arese, è stato costruito nel 1600 e in quel tempo era abitato prevalentemente nei periodi estivi. Nel corso dei tempi sono stati invitati molti visitatori per ammirare gli affreschi del palazzo che raccontano la  vita pubblica e privata del padrone di casa. Il palazzo viene poi ceduto dai suoi eredi al comune di Cesano negli anni Novanta, tanto che nasce una associazione per valorizzarlo e dal 2000 si cominciano a effettuare le visite guidate. “L’associazione è nata nel 1992 grazie a Claudio Ragosta – ha ricordato la volontaria – Attualmente il palazzo viene utilizzato per mostre e conferenze. È stata per un po’ di tempo sede della facoltà di filosofia dell’università del San Raffaele. Le iniziative per il pubblico sono molte come ad esempio il premio di pittura e fotografia e dal 2008 quello di scultura; per le scuole viene proposta l’iniziativa delle giovani guide che prevede la presentazione del palazzo da parte degli alunni”. Dell’associazione fanno parte 25 soci e alcuni volontari che sono disponibili per accompagnare gli utenti a visitare il parco e il palazzo. All’inizio le visite guidate erano poche, le richieste sono decisamente aumentate negli anni più recenti. Il giardino, in cui sono presenti tassi, carpini e cedri centenari tra i più alti d’Europa, è aperto 365 giorni l’anno grazie ai volontari del parco che si occupano della sua manutenzione, mentre il palazzo è curato dal Comune.

“È importante riconoscere il valore di queste strutture e tramandarne la tradizione – ha concluso Plano – è necessario che i giovani ricordino di apprezzare le ricchezze del nostro territorio. Se ne sono consapevoli, possono preservarle con più cura, anche e soprattutto per le generazioni future”.

Giulia, Cristian, Chiara, Viola, Camilla